Nato in Norvegia circa alla metà dell’Ottocento, il salto con gli sci consiste nel percorrere con gli sci la rampa di un trampolino e, al termine di essa, spiccare un balzo. Il punteggio assegnato si riferisce sia alla lunghezza del salto che allo stile. Gli sci da salto si differenziano da quelli utilizzati nello sci alpino perché sono più lunghi e larghi, dovendo garantire una maggiore portanza nella fase di volo, e perché lasciano libero il tallone dell’atleta, consentendo l’effettuazione del telemark (Il telemark) nella fase di atterraggio. 

Le varie competizioni si differenziano per le caratteristiche del trampolino, in particolare la sua lunghezza misurata calcolando la distanza tra il punto di partenza e un punto del pendio a valle del trampolino. A tal fine vengono individuati due punti: punto K (“punto di costruzione”, è il punto di flesso del pendio a partire dal quale può iniziare l'atterraggio degli atleti) e HS (“hill size = misura del pendio”, è il punto del pendio posto a un angolo di 32° rispetto alla linea orizzontale). Fino al 2004 i trampolini sono stati classificati in base al punto K, successivamente in base al punto HS. Distinguiamo i seguenti trampolini:

Le competizioni internazionali di salto con gli sci, in particolare Coppa del Mondo e Campionati mondiali, sono organizzate dalla Fédération Internationale de Ski (FIS). Sport tradizionalmente maschile, la prima gara femminile mondiale ha avuto luogo soltanto nel 2009 ai Mondiali di Liberec in Repubblica Ceca. Per quanto riguarda le Olimpiadi, il salto con gli sci maschile è disciplina olimpica dal 1924, mentre quello femminile è stato inserito nel programma solo in occasione dei Giochi olimpici di Sochi 2014. Tuttavia, mentre per gli uomini si sono disputate tre gare (trampolino normale, trampolino lungo e gara a squadre), per le donne solo una (trampolino normale). Insieme allo sci di fondo, il salto con gli sci compone la combinata nordica (La combinata nordica).