Volley maschile, l’oro nello storico Mondiale del 1990: “generazione di fenomeni”

9/11/2014


28 ottobre 1990, palazzetto dello sport di Rio de Janeiro: l’Italia della pallavolo maschile porta a termine un'impresa leggendaria, battendo Cuba e vincendo il titolo mondiale




Ai Mondiali di pallavolo maschile del 1990 il cammino dell'Italia non è semplice e diventa più difficile a mano a mano che si passa alla fase successiva. Una delle partite più dure è quella contro il Brasile, che vale l'accesso alla finale: un match da conquistare con le unghie e con i denti non soltanto per il livello altissimo della squadra verde-oro, ma anche per il tifo sfrenato del pubblico di casa, che infiamma il piccolo Maracanã lasciando poco spazio ai supporter avversari. Ciononostante, il 27 ottobre l’Iitalia sconfigge il Brasile per 3 a 2 e si guadagna l’accesso alla finale mondiale, la prima della storia.


Ma non c’è tempo per festeggiare, perché il giorno successivo, il 28 ottobre, porta con sé una nuova battaglia, ancora più ardua: la finale mondiale contro la squadra più potente in circolazione, Cuba. Andrea Zorzi: “In quegli anni era il nostro nemico numero uno” ("Sfide: pallavolo 1990, generazione di fenomeni"); Andrea Lucchetta: “Nazionale caraibica fortissima, con giocatori con una fisicità pazzesca”. ("Sfide: pallavolo 1990, generazione di fenomeni") Tra questi, il più imponente è sicuramente Joel Despaigne, a detta di Zorzi “rapidissimo, bravissimo saltatore, con un braccio molto veloce e grandissime capacità” ("Sfide: pallavolo 1990, generazione di fenomeni"). L’Italia aveva già sfidato Cuba nelle fasi precedenti del torneo e ne era uscita annientata, ma – rammenta Lucchetta – “con la voglia di riscattarci, di rappresentare i colori italiani, perché non potevamo deludere l’Italia” ("Sfide: pallavolo 1990, generazione di fenomeni").

Andrea Lucchetta
Lucchetta ricorda così quel match: “La squadra ha dato il meglio di sé, perché è rimasta coesa, attaccata alla tecnica individuale, alla voglia di essere pronti ad andare su ogni singolo pallone” ("Sfide: pallavolo 1990, generazione di fenomeni"). L’Italia non è infatti disposta ad arrendersi, nemmeno quando è sotto di due set. Andrea Zorzi rammenta una grande tensione al tie break, soprattutto sul 14-13, il punto del match point. Durante il time out, il palleggiatore Paolo Tofoli annuncia che avrebbe dato la palla a Luca Cantagalli, ma poi, in partita, sceglie di affidarsi ad Andrea Luchetta, che realizza il punto della vittoria: “Quella fu la palla della vita, la palla che diede l’ulteriore riprova di quanto era forte quel gruppo” ("Sfide: pallavolo 1990, generazione di fenomeni"). Personaggi storici, gli azzurri di quegli anni: al palleggio Paolo Tofoli, Andrea Zorzi libero-schiacciatore, centrali Andrea Lucchetta e Andrea Gardini, schiacciatori Lorenzo Bernardi e Luca Cantagalli. Zorzi: “Velasco credeva in noi, puntava molto su quella squadra, perché sapeva che potevamo crescere e diventare molto forti” ("Sfide: pallavolo 1990, generazione di fenomeni"). E non si sbagliava: il 1990 è solo l’inizio dei successi (tre titoli mondiali consecutivi nel 1990, 1994 e 1998) della “generazione di fenomeni”, come Jacopo Volpi ribattezzerà successivamente quella formazione. 

Joel Despaigne oggi
Come previsto, il protagonista della finale mondiale è Despaigne, assetato di gioco e contraddistinto dal suo desiderio di avere la palla a tutti costi, tanto da chiamarla dalla seconda linea. Inizialmente, Despaigne è impossibile da trattenere e l’Italia è in svantaggio, ma un muro di Lucchetta sblocca la situazione e l’Italia porta a casa tre set consecutivi, salendo sul tetto più alto del Mondo. “Una volta sul podio, con in mano la Coppa, il sogno di una vita, ho capito che quel sogno era finito e cosa rimaneva? La grande tristezza di quell’attimo fuggente. E mi sono sentito svuotare completamente” ("Sfide: pallavolo 1990, generazione di fenomeni"). Andrea Lucchetta ricorda così il momento della premiazione e della consapevolezza di aver realizzato un’impresa titanica, di aver contribuito alla storia della pallavolo italiana, di averla in qualche modo plasmata. 

Il telecronista Maurizio Colantoni e Andrea Lucchetta oggi
Dev’essergli sembrato tutto molto effimero, ma l’immagine dei nostri azzurri che issano la Coppa del Mondo non può certo essere dimenticata facilmente e continua a vivere nel cuore di tutti i tifosi italiani, di quelli che durante la finale con Cuba sono rimasti incollati alla tv per seguire ogni singolo punto dei “fenomeni”, pronti a esultare o a imprecare, ma anche di tutti coloro che quella finale se la sono persa, per un motivo o per l’altro, e ricercano le immagini e i video su internet, smaniosi di rivivere quei momenti e fiduciosi nell’arrivo di vittorie altrettanto storiche, come è stato poi il titolo mondiale femminile del 2002 (Volley femminile, l’oro nello storico Mondiale del 2002).

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