Il rafting

9/17/2014


Uno sport che consiste nel percorrere una rapida, cioè un tratto di fiume caratterizzato da onde e turbolenza dovute a un repentino cambio di pendenza, a bordo di un gommone, governato mediante l’uso di pagaie, ossia remi svincolati dallo scafo



Una disciplina annoverata tra quelle estreme, ma oggi diventata alla portata di tutti grazie alla Associazione Italiana Rafting, che dal 1987 ha dato la possibilità di effettuare le discese anche agli inesperti e ai principianti, purché accompagnati da una guida della Federazione Italiana Rafting (FIRAFT). Questo sport consiste nel percorrere una rapida, cioè un tratto di fiume caratterizzato da onde e turbolenza dovute a un repentino cambio di pendenza, a bordo di un gommone, governato mediante l’uso di pagaie, ossia remi svincolati dallo scafo. La Federazione Italiana Rafting organizza annualmente il campionato italiano di fondo, velocità, slalom e testa a testa e, dal 2010, il rafting è stato ufficialmente riconosciuto anche dal CONI come disciplina sportiva associata alla Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK); le competizioni internazionali sono regolate dall’International Rafting Federation (IRF). La difficoltà nella navigabilità dei fiumi viene misurata in base alla scala WW [dalla parola inglese “whitewater” (acqua bianca) e dalla parola tedesca “Wildwasser” (acqua selvaggia)], ufficialmente riconosciuta dalla International Canoe Federation (ICF) e strutturata su sei livelli, espressi in numeri romani. Il grado di difficoltà di un fiume o di un suo tratto non è fisso, ma può variare in relazione alla stagione o in seguito ad operazioni di apertura/chiusura di dighe o a causa di fenomeni naturali, come caduta di alberi e cedimenti del terreno; i fiumi con portata troppo scarsa, o al contrario in piena, non sono classificabili.

Rafting

La scala:
WW I - Facile - Fondo poco movimentato, che produce piccole onde regolari e sparse su tutta la superficie; corrente leggera ed eventuali gorghi ben delimitati; rapide larghe e senza ostacoli
WW II - Non difficile - Rapide di moderata difficoltà con corrente regolare; morte ampie e ben visibili
WW III - Moderatamente difficile - Presenza di rocce e mulinelli; piccole cascate; torrente con successione di rapide con ostacoli e passaggi stretti, intervallate da laghetti, onde e buchi
WW IV - Difficile - Onde grandi ed irregolari; presenza di buchi; rapide molto dure
WW V - Molto difficile, pericoloso - Buchi molto profondi; zone di morta ribollenti e inutilizzabili; rapide ostacolate da grossi massi, con passaggi stretti, onde e correnti violente ed improvvise
WW VI - Estremamente difficile - Navigazione in genere impossibile

Rafting
Le discese turistiche avvengono normalmente su percorsi fino al III grado; in condizioni di sicurezza possono essere inclusi brevi passaggi di IV grado; l’equipaggio di un gommone, guida esclusa, varia dalle quattro alle sette persone. Al livello agonistico, le gare più prestigiose si svolgono in genere su tratti di IV grado, occasionalmente V, con adeguato servizio di soccorso. L'organizzazione americana American Whitewater ha proposto una evoluzione in questo sistema di classificazione, inserendo fra il grado V e il grado VI dei valori intermedi e definendo il grado VI come impraticabile. Il rafting è una disciplina molto articolata e interessante, adrenalinica, ma accessibile a tutti, sebbene con le dovute cautele. In Italia, tra Centro e Nord, ci sono molte località nelle quali è possibile praticare il rafting e vivere una avventura fuori dal comune.

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