L'ultimate frisbee
6/29/2015
Uno sport privo di contatto fisico e caratterizzato dall'assenza di arbitri, in linea con lo "Spirito del gioco", che indica l'impegno di ciascun giocatore di rispettare le regole
L'ultimate frisbee nasce negli Stati Uniti negli anni Sessanta, ma presto si diffonde in tutto il mondo, fino a diventare una vera e propria disciplina internazionale: oggi, ben 62 Paesi aderiscono alla World Flying Disc Federation (WFDF), che ogni quattro anni organizza i Campionati mondiali di Ultimate. Quale sport
di squadra, l’Ultimate prevede la partecipazione di due formazioni di sette
giocatori ognuna (a parte le varianti di indoor ultimate e beach ultimate,
nelle quali i giocatori sono cinque), che si sfidano su un rettangolo di erba
di 100m x 37m, con due aree di meta profonde 18m, senza pali né porte. Lo scopo
del gioco è quello di segnare punti passando il disco all’interno dell’area di
meta avversaria e vince chi arriva prima a 19 punti, con almeno due punti di
scarto, altrimenti chi arriva a 21. All’inizio della partita, le due squadre si
dispongono ciascuna lungo la propria linea di meta e la formazione che difende
deve consegnare il disco a quella attaccante; a quel punto, il difensore con il
disco in mano lo alza per domandare “siete pronti?” e, quando la squadra che
attacca alza un braccio per rispondere “sì”, tenta di lanciarlo più lontano
possibile, ma dentro il campo, cosicché un giocatore attaccante possa raccoglierlo
e metterlo in gioco.
Beach ultimate |
Chi ha il frisbee in mano non può correre e, se fa passi
(travel), deve tornare indietro: può muoversi solo facendo leva sul piede perno
e ha a disposizione dieci secondi per lanciare. Tali dieci secondi vengono
scanditi a voce alta dal marcatore, il cui obiettivo è quello di togliere il
possesso del disco alla squadra attaccante e dunque impedire il punto. Il
cambio di possesso del frisbee (turnover) si ha, ad esempio, quando esso cade a
terra per una presa o un passaggio sbagliato, quando un attaccante non riesce
ad eseguire un passaggio entro i dieci secondi, quando una presa avviene fuori
dal campo o quando un difensore anticipa l'attaccante.
La vera particolarità dell’ultimate risiede tutta nel
cosiddetto “Spirito di gioco” (“Spirit
of the Game” o “SOTG”), espressione che indica l’impegno di ciascun
giocatore a rispettare le regole e i suoi avversari. L’Ultimate è infatti uno
sport privo di contatto fisico e caratterizzato dall’assenza di arbitro, come specificato
dall’articolo 1.1 del Regolamento stabilito dalla WFDF nel 2013, il quale
prosegue: “Tutti i giocatori sono responsabili della conduzione del gioco e del
rispetto delle regole. L’ultimate si basa sullo Spirito del Gioco che pone la
responsabilità del ‘fair play’
(correttezza) su ogni giocatore”. La Federazione Italiana Flying Disc (FIFD)
riconosce l’importanza dello “Spirito di gioco” e, nel novembre del 2013, ha
istituito una apposita Commissione, che si propone di sensibilizzare le squadre
e i giocatori ai principi dello SOTG, diffondere la conoscenza del regolamento
tecnico e promuovere l’uso del metodo di valutazione WFDF in tutti i tornei che
si svolgono nel territorio nazionale.
Ultimate frisbee |
L’articolo 1.2 del medesimo Regolamento
afferma: “Si presuppone che nessun giocatore infranga le regole
intenzionalmente quindi non esistono severe sanzioni bensì un metodo per la
ripresa del gioco che simuli quello che sarebbe più probabilmente avvenuto se
non ci fosse stata l’infrazione”. Ciò significa che, in caso chiamata di fallo,
tutti gli atleti si fermano nella posizione in cui si trovano e le squadre o i
due giocatori coinvolti cercano di raggiungere un accordo; qualora ciò non
avvenga, il disco torna al lanciatore che lo aveva prima della controversia.
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