Alberto Tomba, la "bomba" dello sci alpino

9/22/2014

Talento, imprevedibilità, carisma, spettacolarità: gli ingredienti de "la Bomba", uno dei più grandi sciatori alpini di sempre




L'atleta che per più di un decennio ha monopolizzato le prime pagine dei giornali e per il quale la RAI ha interrotto la diretta del Festival di Sanremo in occasione delle Olimpiadi di Calgary del 1988. Alberto Tomba nasce vicino Bologna il 19 dicembre del 1966 e inizia a sciare sugli Appennini, insieme al padre Franco e al fratello Marco, compagno delle sue prime avventure sulla neve. Si perfeziona poi sulle Alpi, a Cortina d’Ampezzo, dove è allenato da Roberto Siorpaes. Tomba viene promosso in serie B nel 1984, raggiungendo la massima serie l'anno successivo, complice la vittoria ottenuta al “Parallelo di Natale”, la gara dimostrativa tenutasi sulla montagnola di San Siro nella quale Tomba, ancora sconosciuto, riesce a battere tutti i grandi dello sci alpino: Paolo De Chiesa, Ivan Edalini, Roberto Erlacher."Il 23 dicembre 1984  ho disputato questo parallelo contro la squadra di serie A, comprendente atleti che partecipavano alla Coppa del Mondo; li ho eliminati uno ad uno e sono arrivato alla finale. Ero già contentissimo, avevo appena compiuto diciotto anni. Sul giornale non hanno nemmeno scritto il mio cognome, perché a qualcuno era scomodo. Hanno scritto solo 'Un bolognese vince a San Siro'" (intervista rilasciata a Sky Sport)
Il debutto in Coppa del Mondo avviene nel 1985 e il primo podio arriva nel 1986 in gigante a Val Badia. Da lì, Alberto Tomba, in Coppa del Mondo, collezionerà cinquanta primi posti (trentacinque in slalom speciale, quindici in slalom gigante), conquisterà una Coppa assoluta nel 1995 e otto Coppe di specialità (quattro nello slalom speciale e quattro nello slalom gigante).




Del resto, Tomba può essere considerato il re delle discipline tecniche, visti i suoi numerosi successi, spesso caratterizzati da strabilianti rimonte in seconda manche, capaci di tenere il pubblico con il fiato sospeso fino all'ultimo centesimo. Ai Mondiali di Crans-Montana del 1987, ancora agli inizi della sua carriera, Tomba conquista una medaglia di bronzo nello slalom gigante, dietro a Zurbriggen e Girardelli: è l'unica medaglia italiana di quella edizione. Rimane, invece, a secco nelle successive tre rassegne iridate di Vail del 1989, Saalbach-Hinterglemm del 1991, durante la qualesi frattura due costole, e Morioka del 1993. Torna vincente ai Mondiali di Sierra Nevada del 1996, posticipati di un anno a causa della mancanza di neve, nei quali si aggiudica l’oro sia nello slalom speciale che in quello gigante.

Alberto Tomba oggi
I suoi ultimi Campionati del Mondo sono quelli di Sestriere del 1997, dove porta a casa un bronzo nello slalom speciale. Costellato di imprese storiche è il palmarès olimpico di Alberto Tomba, iniziato ai Giochi di Calgary del 1988 e proseguito fino alla fine degli anni Novanta, gli anni d'oro dello sci italiano, con Deborah Compagnoni (Deborah Compagnoni, la leggenda dello sci alpino), le fondiste Stefania Belmondo (Stefania Belmondo, la più grande fondista azzurra di sempre) e Manuela Di Centa (Manuela Di Centa, fondista dei tempi d'oro) e gli altri. A Calgary, il nostro azzurro disputa una straordinaria prima manche in gigante, arrivando primo con più di un secondo di vantaggio sull'atleta successivo, e nella seconda discesa si limita a gestire il suo margine, conquistando la medaglia d'oro; in slalom speciale, invece, si rende protagonista di una fantastica rimonta dopo una prima manche chiusa al terzo posto e ottiene un altro oro. È in questa occasione che il Festival di Sanremo viene interrotto per trasmettere la gara di “Tomba la Bomba”, un evento che è rimasto nella storia della televisione italiana.



Alle Olimpiadi di Albertville del 1992, Alberto Tomba, alfiere della squadra azzurra, si aggiudica l’oro in gigante e l’argento in speciale dopo una prima manche deludente terminata al sesto posto, realizzando ancora una volta una prestazione superlativa nella seconda parte di gara. Il 1994 è l’anno dei Giochi di Lillehammer, dove Tomba esce in gigante, ma brilla d’argento in slalom speciale, rimontando addirittura dal dodicesimo posto. Il ritiro dalla attività agonistica del nostro campione avviene nel 1998, alla fine di una stagione non proprio al massimo, nella quale registra anche un infortunio che gli impedisce di disputare una bella Olimpiade a Nagano, ma che chiude vincendo l'ultima gara di Coppa del Mondo a Crans Montana.

Alberto Tomba dopo l'ultima vittoria a Crans Montana
E così, con un urlo di gioia, si conclude una carriera sempre sulla cresta dell’onda, a parte una leggera flessione a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, ma anche una vita sempre vissuta al massimo, per la quale “la Bomba” ha fatto molto parlare di sé. Dopo il ritiro, Alberto Tomba è rimasto attivo in ambito sportivo, impegnandosi per diffondere lo sci alpino e i valori dello sport, ed è stato uno dei maggiori testimonial delle Olimpiadi di Torino 2006, nella cui cerimonia di apertura ha ricevuto l'onorevole l'incarico di introdurre la fiamma nello stadio. Nel 2014 è stato eletto sportivo del secolo in occasione dei 100 anni del Coni. Un personaggio controverso, sicuramente leggendario, ancora oggi spettacolare nelle sue interviste e nei suoi racconti, consapevole - forse anche troppo - di aver dato un massiccio contributo allo sci alpino italiano e internazionale, lasciando un segno indelebile negli annali dello sport. Grazie Alberto.

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