Jury Chechi, il Signore degli anelli
7/03/2014Uno dei volti più noti della ginnastica artistica italiana, il Signore degli anelli, un grande uomo e un atleta straordinario
Nato a Prato l’11 ottobre del 1969, Jury Chechi inizia a praticare la ginnastica artistica nel 1976 grazie alla sorella e, a causa del suo fisico minuto, nessuno si aspetta che possa diventare quello che poi effettivamente è stato: il Signore degli anelli. Il 1977 segna la sua prima vittoria (primo
posto al Campionato Regionale Toscano), ma il vero debutto nelle gare
internazionali avviene nel 1984, quando Jury entra a far parte della nazionale
juniores e, specializzandosi agli anelli, prepara il terreno per le
innumerevoli medaglie che avrebbe ottenuto negli anni successivi. Dopo aver
partecipato alle Olimpiadi di Seul del 1988, conquista due bronzi mondiali agli
anelli (1989 e 1991), un oro europeo agli anelli (1990) e sei medaglie d’oro ai
Giochi del Mediterraneo del 1991. Le aspettative per le Olimpiadi di Barcellona
sono altissime, ma Jury è costretto a rinunciarvi a causa della rottura del
tendine d’Achille.
Jury Chechi ad Atlanta 1996 |
Tornato a competere, vince per cinque anni consecutivi (dal
1993 al 1997) l’oro mondiale agli anelli - diventando il primo ginnasta della
storia a raggiungere un simile obiettivo - quattro ori europei agli anelli (1990,
1992, 1994 e 1996), due ori in Coppa Europa sempre agli anelli (1991 e 1995) e conquista numerosi podi nel concorso generale e nelle altre specialità. Le
Olimpiadi di Atlanta del 1996 gli consentono di riscattarsi della mancata
partecipazione a quelle del 1992 e di vincere l’oro agli anelli con un
punteggio di 9.812. Nel 1997 Jury annuncia il ritiro, ma torna sui suoi passi
e riprende ad allenarsi in vista di Sidney 2000. Tuttavia, è costretto a
interrompere la preparazione a causa della rottura del tendine brachiale di un
bicipite e sembra irremovibile nella sua decisione di ritirarsi.
Jury Chechi ad Atene 2004 |
Nemmeno questa
volta l’addio all’attività agonistica è definitivo. Jury, infatti, è l’alfiere
della squadra italiana ai Giochi di Atene 2004, ai quali prende parte per
onorare un patto con il padre: “Ci promettemmo che se fosse guarito avrei
partecipato alle Olimpiadi. Mi ricordo che andavo a letto con il male al
braccio, dormivo con il male al braccio e mi svegliavo con il male al braccio.
Molti hanno avanzato dei dubbi sul mio rientro. Ho avuto la fiducia completa
soltanto di due persone: mio padre e il mio allenatore. Quando ho vinto il
bronzo ad Atene non mi sono sentito l’atleta più appagato della terra, mi sono
sentito semplicemente un uomo, più forte di quello che pensavo di essere” (intervista realizzata per il DVD "100 anni di emozioni azzurre: il centenario del Coni").
Con queste parole Jury Chechi ricorda il terzo posto olimpico che ha
chiuso la sua carriera, un risultato inaspettato, raggiunto con la testa e con
il cuore più che con i muscoli. Jury Chechi, un piccolo grande uomo (166 cm di
altezza), un atleta straordinario, una leggenda, capace di riconquistare un oro
olimpico nella ginnastica dopo quello di Menichelli ai Giochi del 1964 nel
corpo libero.
Jury Chechi a Torino 2006 |
In virtù dei suoi innumerevoli successi, ha dato il via alla
cerimonia di apertura di Torino 2006 in veste di “sciamano del fuoco”, con il
compito di infiammare una incudine colpendola con un martello d’oro. Del resto,
scelta migliore non poteva essere compiuta: Jury Chechi per anni ha infiammato
gli animi degli italiani impegnati a seguirlo nelle sue brillanti prestazioni
agli anelli.
Oggi, Jury Chechi è personaggio televisivo, commentatore delle
competizioni di ginnastica, imprenditore, marito e padre di due figli, Anastasia e Dimitri.
Una persona che sa mettersi in gioco, anche in ambiti diversi da quello
sportivo, e che occuperà sempre un posto speciale nel cuore dei suoi
connazionali, non solo per i suoi meriti, ma anche per il suo modo di essere
genuino e leale, per la sua disponibilità, per la sua attitudine a stare in
mezzo agli altri e condividere la sua esperienza. Grazie Jury.
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