Klaus Dibiasi, l'angelo biondo dei tuffi

7/05/2014


Un palmarès ricco di medaglie e di successi per l'uomo che ha scritto la storia dei tuffi azzurri



“Ero riuscito a imparare una entrata in acqua senza spruzzi. Oggi questa è la tecnica che utilizzano tutti, perché è la migliore. Una volta era solo prerogativa mia”. (intervista realizzata per il DVD "100 anni di emozioni azzurre: il centenario del Coni")


Klaus Dibiasi, unico tuffatore al ed unico atleta italiano - insieme a Valentina Vezzali (Valentina Vezzali, la schermitrice più forte di tutti i tempi) - ad aver vinto tre Olimpiadi consecutive nella stessa specialità. Klaus Dibiasi, una leggenda. Figlio di Carlo Dibiasi, più volte campione italiano di tuffi e membro della delegazione azzurra ai Giochi di Berlino del 1936, Klaus nasce a Solbad Hall il 6 ottobre 1947 e fa il suo debutto nel circuito internazionale nel 1963, quando partecipa ai Giochi del Mediterraneo, conquistando l’oro.



Da qui, una serie sterminata di vittorie. Il 1964 è l’anno dell’argento nella piattaforma 10 metri alle Olimpiadi di Tokyo, a cui faranno seguito altre quattro medaglie olimpiche: un oro e un argento, rispettivamente nella piattaforma 10 metri e nel trampolino 3 metri ai Giochi di Città del Messico del 1968; oro nella piattaforma 10 metri a Monaco di Baviera 1972 e, infine, oro nella piattaforma 10 metri alle Olimpiadi di Montreal del 1976, dove Klaus è l’alfiere della squadra italiana e dove avviene il passaggio del testimone con il vincitore della medaglia d’argento Greg Louganis, comunemente considerato erede del nostro azzurro. Il ritiro dalla attività agonistica avviene nel 1977. Tuttavia, il palmarès di Klaus Dibiasi non si esaurisce in cinque medaglie olimpiche. Ad arricchirlo: due ori mondiali nella piattaforma 10 metri (nel 1973 e nel 1975); due argenti mondiali nel trampolino 3 metri (nel 1973 e nel 1975); tre ori europei (nel 1966 nella piattaforma 10 metri e nel 1974 nella piattaforma 10 metri e nel trampolino 3 metri); due argenti europei (nel 1970 nella piattaforma 10 metri e nel trampolino 3 metri).

Klaus Dibiasi oggi, con il suo storico amico-rivale Giorgio Cagnotto

Ancora: tre argenti e due ori ai Giochi del Mediterraneo; diciotto titoli ai Campionati italiani assoluti estivi e undici titoli ai Campionati italiani assoluti indoor. Dopo il ritiro, Klaus Dibiasi ha partecipato come tecnico della squadra italiana alle Olimpiadi del 1980, del 1984, del 1988 e del 1996, collezionando ulteriori successi. È stato insignito della Medaglia d’oro al valore atletico e, nel 1981, inserito nella Swimming Hall of Fame; nel 1998 è stato nominato membro della commissione tecnica di tuffi della Lega Europea di Nuoto e nel 2000 consigliere della Federazione Italiana Nuoto; infine, nel 2006, è stato portatore della bandiera olimpica alla cerimonia di chiusura dei Giochi di Torino.

Questa la carriera straordinaria di Klaus Dibiasi, consacrato definitivamente tra le leggende dello sport, ricordato non solo per aver vinto un elevato numero di medaglie e aver introdotto una innovativa tecnica di entrata in acqua, ma anche per la sua umiltà e semplicità. Grande Klaus.

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