Andreea Răducan, la ginnasta innocente squalificata per doping

5/24/2014


Una ginnasta dalla carriera breve ma intensa, ricca di successi e stroncata da ingiuste accuse di doping



Una leggenda. Come molte ginnaste rumene del resto (Nadia Comaneci, il primo 10 perfetto della ginnastica artistica). Un’atleta passata alla storia non solo per i suoi risultati, ma anche per le vicende in cui è rimasta coinvolta alle Olimpiadi di Sydney del 2000. Andreea Mădălina Răducan nasce a Bârlad il 30 settembre del 1983 e si avvicina alla ginnastica artistica all’età di quattro anni. Da subito rivela un immenso talento, in particolare nel corpo libero, e con il passare del tempo si guadagna addirittura l’appellativo di “rumena capace di ballare”, grazie alla sua espressività e alla sua capacità interpretativa. I primi veri successi arrivano nel 1998, quando vince due argenti (concorso generale e trave) e un bronzo (corpo libero) agli Europei juniores di San Pietroburgo, preparandosi per il suo debutto da senior nel 1999. Durante questa annata la Răducan conquista importanti risultati: due ori (corpo libero e concorso a squadre), un argento (trave) e un quinto posto (concorso generale individuale) ai Mondiali di Tientsin, nonché altri titoli alla Swiss Cup, al Trofeo Massilia e al Grand Prix di Glasgow.

Andreea Răducan con la medaglia d'oro
del concorso  generale individuale
Il 2000 è l’anno degli Europei di Parigi, conclusesi un po’ al di sotto delle sue possibilità (quinta alla trave, sesta nel concorso generale individuale, l’argento al corpo libero a pari merito con Elena Produnova e Viktoria Karpenko e il bronzo con la squadra), ma soprattutto è l’anno delle Olimpiadi di Sydney, precedute da grandi pressioni e da altrettanto grandi aspettative. In Australia Andreea vince l’oro nel concorso a squadre, insieme a Simona Amânar, Maria Olaru, Andreea Isarescu, Loredana Boboc e Claudia Presecan, e l’argento al volteggio. Vince anche l’oro nel concorso generale individuale e sale sul podio insieme alle connazionali Simona Amânar e Maria Olaru, ma viene subito dopo squalificata per positività alla pseudoefedrina, sostanza considerata dopante. La verità è che questa era contenuta in un farmaco per l'influenza prescrittole dal medico - evidentemente negligente - prima della competizione. Il Comitato Olimpico Internazionale, a distanza di anni, ha riconosciuto l’innocenza della Răducan, ma non le ha restituito la medaglia. Nel 2001 Andreea vince tre ori (corpo libero, trave e concorso a squadre) e due bronzi (concorso generale individuale e volteggio) ai Mondiali di Gent; ciononostante, nel 2002, decide di ritirarsi, complici anche alcuni insuccessi di quell'anno.

Andreea Răducan oggi
Oggi Andreea Răducan è una giornalista, modella e conduttrice televisiva; si è fatta promotrice dello sport in varie occasioni e ha scritto un libro (“L’altra faccia della medaglia”) per raccontare la brutta vicenda che ha segnato la sua carriera sportiva e che la ha tuttavia resa così popolare in Romania, tanto che è stato istituito un trofeo per principianti in suo onore, la “Coppa Andreea Răducan”. Di recente l’ex ginnasta rumena ha partecipato - insieme a Nadia Comaneci, Simona Amânar, Sandra Izbașa ed altre - alla campagna “Ţară, ţară, vrem campioane!”, indetta per il reclutamento di giovani talenti nella ginnastica artistica. Dunque una carriera breve ma intensa, quella di Andreea Răducan, profondamente segnata - se non addirittura compromessa - dall’accusa di doping ingiustamente ricevuta alle Olimpiadi del 2000. 

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