Sante Pollastri e Costante Girardengo, il bandito e il campione

5/31/2014


Rispettivamente, il più grande bandito e il più grande ciclista degli anni Venti. Legati da una semplice conoscenza, o forse da un’amicizia che durava dall’infanzia, i due si incontrarono durante una sei giorni a Parigi e fu subito leggenda



Costante Girardengo era nato a Novi Ligure il 18 marzo del 1893 da una famiglia poverissima e, diventato professionista nel 1912, aveva subito iniziato a collezionare trionfi. La sua carriera vanta due vittorie del Giro d'Italia (1919, 1923), sei vittorie della Milano-Sanremo (1918, 1921, 1923, 1925, 1926, 1928), tre vittorie del Giro di Lombardia (1919, 1921, 1922), nove vittorie (record) nei campionati italiani su strada (1913, 1914, 1919, 1920, 1921, 1922, 1923, 1924, 1925) e una serie di altri successi. Decise di ritirarsi nel 1936, all’età di 35 anni, forte dei 950 mila km percorsi in bicicletta: circa 25 volte il giro della Terra. Morì nel 1978 a Cassano Spinola. Questo, dunque, il palmarès di Costante Girardengo, un’icona del ciclismo italiano, spesso associato ad una leggenda dei fuorilegge, Sante Pollastri. “Pollastro” era nato il 14 agosto del 1899 a Novi Ligure anch'egli da una famiglia molto povera e, sin dai primi anni Venti, aveva sviluppato un odio viscerale nei confronti delle forze dell’ordine.

Sante Pollastri
Non si conoscono con esattezza i motivi di questo astio, ma sono state fatte varie ipotesi al riguardo. Secondo una prima, i Carabinieri avrebbero ucciso il cognato di Pollastri; in base ad una seconda, invece, la sorella di Pollastri sarebbe stata violentata dai militari. Nessuna di queste supposizioni trova riscontro nei documenti, quindi si tratta per lo più di leggende. Quello che è certo è che Sante Pollastri cominciò ben presto a essere etichettato come anarchico e che divenne latitante. Secondo una storia dello stesso bandito, egli si guadagnò l’appellativo di anarchico sputando una caramella amara al rabarbaro vicino ai piedi di due fascisti, che lo picchiarono a sangue. Tuttavia, insieme a questa, girano tante altre versioni, frutto anche della mitizzazione a cui andò incontro la figura di Sante Pollastri, molto famosa nel Nord Italia e all’estero, descritta come eroica, ribelle, in un periodo in cui si stava realizzando il passaggio ad una forma di governo autoritaria e dittatoriale. Nell’arco della sua vita, Pollastri uccise diversi Carabinieri e compì numerose rapine e furti, il bottino dei quali pare venisse regalato ai poveri e agli anarchici latitanti. Tutti questi dettagli indubbiamente contribuirono ad incrementare la fama del bandito e a conferire alla sua immagine un che di leggendario. Pollastri venne arrestato a Parigi nel 1927, forse a causa di una soffiata. Tra i nomi dei possibili delatori comparve anche quello di Costante Girardengo, vecchia amicizia del bandito o recente conoscenza. Sicuramente i due si incontrarono più volte, uniti dalla passione per la bicicletta, vista da entrambi come mezzo di riscatto sociale, e accomunati dall'amicizia con il massaggiatore di Girardengo, Biagio Cavanna, legatissimo a Pollastri.

Costante Girardengo
L’incontro alla sei giorni di Parigi fu anche oggetto di una testimonianza di Girardengo al processo contro Pollastri, nel quale l’anarchico venne condannato all’ergastolo e fu inviato a scontare la pena sull’isola di Santo Stefano, per venire poi graziato e passare gli ultimi anni della sua vita a Novi Ligure svolgendo l’attività di commerciante. Morì nel 1979. Si conclude così la storia del bandito e del campione, divenuta una leggenda nella cultura di massa. E’ stata raccontata in una canzone, “Il bandito e il campione”, scritta da Luigi De Gregori, ma portata al successo dal fratello Francesco; in un libro di Marco Ventura; in una fiction televisiva con Beppe Fiorello nei panni di Girardengo. “Una storia d'altri tempi, di prima del motore, quando si correva per rabbia o per amore”, quando era ancora possibile assistere a intrighi e legami come questi, a fughe inarrestabili e mitiche, dalle forze dell’ordine o, più semplicemente, dagli avversari in gara.

“Vai Girardengo, vai grande campione! Nessuno ti segue su quello stradone. Vai Girardengo, non si vede più Sante! E’ sempre più lontano, è sempre più distante.

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