Il freestyle o sci acrobatico

4/20/2014


Articolato in diverse specialità, è uno sport sempre innovativo e stimolante, disciplina olimpica dal 1992


Nella Norvegia degli anni ‘30, alcuni sciatori iniziano a effettuare salti acrobatici durante l’allenamento dello sci alpino e dello sci di fondo: così nasce il freestyle o sci acrobatico. Questo sport è dunque un’evoluzione dello sci alpino e consiste nell’esecuzione di acrobazie e difficoltà di percorso. Esso necessità di un’attrezzatura adeguata alle peculiarità della disciplina: gli sci sono leggeri e flessibili e sono dotati di doppia punta (twin-tip), gli scarponi sono più resistenti e ammortizzanti nonché più morbidi nella parte che batte sugli stinchi (flex index), infine i bastoncini sono di lunghezza inferiore rispetto a quelli dello sci alpino. Il freestyle si articola in diverse specialità, di cui le più importanti sono:

SALTI o AERIAL, in cui gli atleti si avvalgono di un trampolino innevato per librarsi in aria ed eseguire salti mortali prima dell’atterraggio;
GOBBE o MOGULS, in cui gli atleti percorrono una pista dotata di piccoli dossi eseguendo due salti per discesa;
SKI CROSS, in cui più atleti scendono contemporaneamente su una pista disseminata di difficoltà, salti e curve paraboliche;
HALF-PIPE, in cui gli atleti eseguono acrobazie in aria prendendo lo slancio da  una pista di forma semicilindrica.

Le competizioni internazionali, sia maschili che femminili, sono regolamentate dalla Fédération Internationale de Ski (FIS), che ha organizzato la prima Coppa del Mondo nella stagione 1979-1980 e i primi Campionati Mondiali a Tignes nel 1986. Dai Giochi di Albertville del 1992 il freestyle è sport olimpico. Inizialmente si disputava soltanto la gara di gobbe, ma a Lillehammer 1994 sono stati inseriti i salti e a Vancouver 2010 lo ski cross. A Sochi 2014 è stato introdotto anche l’half-pipe.

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