Alessandra Sensini, una carriera con il vento in poppa

8/22/2016


Un omaggio alla velista italiana che ha partecipato a sei Olimpiadi e vinto l’oro a Sidney 2000



Nuoto, pallavolo, corsa campestre e basket: Alessandra Sensini ha manifestato sin da piccola una spiccata propensione per lo sport. Ed è grazie al padre che si imbatte nel windsurf: “Sono la quarta di tre sorelle più grandi e nostro padre – un vero appassionato di sport – ci ha sempre incoraggiate a fare tanto movimento e questa passione per il windsurf la devo sicuramente a lui, che amava in particolare le discipline legate al mare. Il mio carattere si è poi prestato bene, perché sono una competitiva per natura e ovviamente quando sei uno sportivo è importante amare mettersi in gioco. Ricordo quando arrivarono le prime tavole da windsurf sulle nostre spiagge, a Grosseto: mio padre si entusiasmò subito, lo fece provare prima alle mie sorelle più grandi e poi – come sempre accadeva – a me, a ruota. È iniziato tutto per caso!” [Da un’intervista rilasciata a “Io Donna” il 22 luglio 2014].


Nata a Grosseto il 26 gennaio del 1970, Alessandra Sensini si mette in luce e raccoglie i primi risultati importanti quando non è ancora maggiorenne, salendo sul podio ai Campionati mondiali giovanili. Da lì una serie di successi mondiali ed europei e la partecipazione a sei edizioni dei Giochi olimpici. L’esordio avviene a Barcellona 1992, dove la Campionessa toscana perde la chance di conquistare il podio e chiude al settimo posto la classifica del windsurf, ma la medaglia di bronzo arriva ad Atlanta 1996, Olimpiadi in cui viene introdotta la classe Mistral. Per il tanto agognato oro Alessandra Sensini dovrà aspettare i Giochi di Sidney 2000, scenario di una sfida all’ultimo sangue con la tedesca Amelie Lux, mentre ad Atene 2004 l’azzurra è ancora bronzo. A Pechino 2008 la classe Mistral viene sostituita dalla classe RS:X: le superfici della tavola e della vela vengono aumentate così da poter essere utilizzate anche con un vento leggero e da parte di atleti più pesanti. Dalle Olimpiadi cinesi l’italiana torna con un argento, ma decide di continuare la carriera fino a Londra 2012, dove si piazza al nono posto. 


Questa straordinaria carriera olimpica vale ad Alessandra Sensini la consegna del premio “Velista dell’anno” (ISAF World Sailor of the Year) come unica donna al mondo ad aver conquistato nella vela quattro medaglie olimpiche consecutive partecipando a cinque edizioni consecutive dei Giochi. Oltre a tale riconoscimento, l’italiana viene insignita del Collare d’oro del CONI nel 2000 e nel 2004 e del Diploma d’onore nel 2006. Del resto i successi della nostra velista non si limitano alle vittorie olimpiche: dieci titoli mondiali, cinque titoli europei, ventuno titoli italiani, senza considerare argenti e bronzi. 


L’azzurra di Grosseto è una vera leggenda della vela, del mare e del vento, che ha avuto sempre in poppa, anche se non sono mancati i sacrifici e le rinunce, come nella vita di ogni sportivo ad alto livello. Dopo il ritiro Alessandra Sensini ha ricoperto e ricopre tuttora importanti incarichi tecnici e dirigenziali sia al livello nazionale che internazionale. E' attualmente vicepresidente del CONI. Nel 2013 ha inoltre partecipato alla seconda edizione del reality "Pechino Express" in squadra con l’ex nuotatore Massimiliano Rosolino, ma alla quinta puntata un infortunio l’ha costretta a ritirarsi. E’ uscito un libro con la sua biografia dal nome "Una vita per il vento", scritto insieme al giornalista sportivo Stefano Vegliani: “Ora, però, avrei bisogno di scriverne un secondo, di libro, per raccontare il nuovo capitolo della mia esistenza: ho voltato pagina. Sai, per uno sportivo è come tornare bambini e riniziare tutto da capo. Bisogna trovare nuovi equilibri, pian piano” [Da un’intervista rilasciata a “Io Donna” il 22 luglio 2014]. 


E noi tutti aspettiamo l’uscita di questa seconda opera, certi che Alessandra Sensini non smetterà mai di emozionarci, come quando nella finale di Sidney 2000 riuscì staccare di più di 15 secondi la tedesca Amelie Lux e a tagliare per prima la linea immaginaria del traguardo, tra le urla dei commentatori e le lacrime di tutti gli appassionati, felici di poter assistere alla vittoria di una storica medaglia d’oro italiana nella vela.

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