Sara Simeoni, sempre più in alto

6/11/2014

Sportiva mondiale dell'anno, la seconda donna al mondo a superare i due metri nel salto in alto avrebbe ottenuto risultati ancora più prestigiosi se non fosse caduta vittima di numerosi infortuni



“Sara Simeoni esprime così dolce malinconia che io la recepisco in una sorta di intima gratitudine, come di fronte a un lago sereno”. (Gianni Brera, giornalista)

Sara Simeoni nasce il 19 aprile del 1953 a Rivoli Veronese e si avvicina molto presto al mondo dell’atletica leggera, in particolare al salto in alto, inizialmente seguita dal tecnico Bragagnolo, successivamente dallo specialista Erminio Azzaro, che diventerà suo allenatore e marito. Sara Simeoni sceglie di avvalersi della tecnica Fosbury nell’anno successivo alla sua scoperta, avvenuta nel 1968, ed è oggi questo l’unico stile utilizzato nel salto in alto. Esso consiste nel passare l’asticella con la schiena rivolta alla stessa e, proprio per tale ragione, rappresenta un’innovazione rispetto al precedente attraversamento ventrale: “Io saltavo a forbice, quindi si avvicinava molto allo stacco dell’americano Fosbury. Il problema era che non avevamo le attrezzature adatte per ricadere di schiena”. (intervista in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni del Coni) Ma Sara, grazie alle sue capacità, fa subito sua questa tecnica e si mette in luce nelle gare juniores per la determinazione e la carica agonistica, diventando già allora primatista assoluta italiana.


Il palmarès di Sara Simeoni vanta: un bronzo alle Universiadi del 1973, un bronzo agli Europei del 1974, un oro ai Giochi del Mediterraneo e un argento alle Universiadi del 1975, un argento alle Olimpiadi di Montreal del 1976, due ori agli Europei indoor e alle Universiadi del 1977, due ori agli Europei del 1978, due ori ai Giochi del Mediterraneo e alle Universiadi del 1979, due ori alle Olimpiadi e agli Europei indoor del 1980, due ori agli Europei indoor e alle Universiadi del 1981 e, infine, un argento alle Olimpiadi del 1984, alle quali è stata alfiera della squadra azzurra. Si ritira dalla carriera agonistica nel 1986. All’interno di questo curriculum chilometrico, è bene sottolineare che Sara Simeoni, 178 cm x 60 kg, è stata quattordici volte campionessa italiana e ha detenuto il primato italiano per 36 anni: dal 12 agosto 1971 all'8 giugno 2007, quando è stato superato da Antonietta Di Martino. Ma soprattutto Sara Simeoni, agli Europei di Brescia del 1978, ha elevato a 2.01 metri il record mondiale, divenendo la seconda donna al mondo a superare i 2 metri nel salto in alto; nello stesso anno, agli Europei di Praga, ha ripetuto questa misura battendo la tedesca dell’Est Rosemarie Ackermann, l’atleta che nel 1977 aveva superato per prima i 2 metri.

Sara Simeoni e Pietro Mennea
Un anno da ricordare, dunque, il 1978. Qual era il suo segreto? "Che in gara mi divertivo, mi trovavo in mezzo alle altre, non c’era la solitudine di tanti allenamenti. C’era sempre da imparare. E poi Erminio, Erminio Azzaro, mio marito, il mio allenatore. Insieme abbiamo provato, studiato, capito, sperimentato" (intervista a "La Gazzetta dello Sport" del 19 aprile 2013). Oggi, il record del mondo assoluto è della bulgara Stefka Kostadinova, che è riuscita a saltare oltre i 2.09 metri. Ma Sara Simeoni rimane una leggenda dello sport italiano e internazionale, un personaggio genuino, legato da una leale amicizia con Pietro Mennea, altra figura storica (Pietro Mennea, la "Freccia del Sud"), con cui Sara ha condiviso una amicizia sincera e profonda, nonché un carattere "spigoloso e poco comunicativo" (intervista a "La Repubblica" del 22 marzo 2013). Così ama definirsi Sara Simeoni, una donna umile, positiva e autoironica, una sportiva vera, che si è costruita da sola ed è riuscita ad arrivare sul tetto del mondo. Alla domanda se avesse qualche rimpianto, ha risposto: "Forse per gli infortuni che mi hanno stoppato. Con Erminio siamo convinti che avrei potuto salire ancora oltre i 2.01. L’argento all’Olimpiade di Los Angeles nel 1984 conquistato superando i 2 metri con un tendine d’Achille grosso il doppio mi ha lasciato qualche rimpianto" (intervista a "La Gazzetta dello Sport" del 19 aprile 2013).

Sara Simeoni e Paolo Bonolis ai 100 anni del CONI

E' stata eletta sportiva mondiale dell’anno dalla Gazzetta dello Sport nel 1978 e sportiva italiana dell’anno per ben quattro volte (1978, 1980, 1981, 1984). Da ultimo, tramite un sondaggio web, Sara Simeoni è stata scelta come sportiva del secolo insieme ad Alberto Tomba (Alberto Tomba, la "bomba" dello sci alpino) ed è stata premiata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il 9 giugno 2014 in occasione del centenario del Coni. Un premio meritato per la nostra saltatrice in alt, la nostra primatista, la nostra leggenda, Sara Simeoni.

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